Volevo fare Jane Jetson – il Dyson 360 Eye a casa mia

I bambini di oggi non li conoscono, ma ai miei tempi antichi si veniva su guardando I Pronipoti, o The Jetsons, il cartone animato Hanna e Barbera ambientato nel futuro: le macchine volavano, la cena usciva da un “automat”, tutta la gestione domestica era affidata alla cameriera robotica Rosie, e la mamma Jane Jetson faceva shopping spostandosi su dei tapis roulant che congiungevano negozi-astronave.
Allora guardavo i ferri da stiro-giocattolo e pensavo: PRRRR. Io da grande voglio fare Jane Jetson: “i mestieri”, nel 2000, se li smazzerà un robot!

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Fast-forward al 2016.

Il figlio di 7 anni i Jestons non li ha mai visti, ma gli viene naturale elaborare i progetti del robot che spiccia la cucina e scrive articoli al posto mio, così io posso passare più tempo con lui. Perché la realtà dei fatti è che l’automazione non è arrivata ai livelli da me sperati quando ero bambina.

the jetsons real life
No, non è ancora successo.

Ok: ci sono le macchine per il pane, per il caffè, i “cucinatori” che possono essere programmati per far da mangiare e da bere a un certo orario.
Ma l’unico vero robot in commercio che si muove, vede gente e fa cose è l’aspirapolvere rotondo che pulisce casa da solo.
Non tutte le marche lo fanno: è ancora un prodotto di lusso, dalla tecnologia costosa e forse ancora in via di perfezionamento.
Dyson, che è top di gamma nel settore, propone il nuovo 360 Eye che, ad oggi unico al mondo, sfrutta un occhio che vede tutto l’ambiente circostante contemporaneamente e si muove di conseguenza.
Quest’“occhio della madre” permette al robottino di mappare man mano la casa e imparare a gestirne gli spazi e la pulizia, senza mai bloccarsi credendo di non avere via di fuga. E da bravo “occhio della madre” quando arriva alle scale inorridisce e si ferma.
Ovviamente, trattandosi di un ambitissimo Dyson da 1019€, il 360 Eye è anche il robot aspirapolvere più potente oggi sul mercato, e ovviamente funziona con il famoso ciclone Dyson e il tipico serbatoio da svuotare (no sacchetti, che personalmente ODIO).

Ecco la mia esperienza con il Dyson 360 Eye:

C’era grande eccitazione da noi quando lo abbiamo provato la prima volta: è stato un po’ come portare a casa un cucciolo che sa appena camminare e deve imparare a conoscerci e a fidarsi di noi, come noi di lui.
Ninja lo tratta con un misto di sospetto e voglia di giocare insieme: come se gli fosse arrivato un fratellino; così, per non farlo ingelosire troppo, lo abbiamo chiamato Ninja 2 🙂

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Già, perché per poter comandare via app il robottino (è proprio -ino: piccino, caruccio!) bisogna dargli un nome – come Adamo che definendo gli animali del giardino dell’Eden ne diventa anche il padrone.
Se sembra che Ninja 2 proceda per tentativi e sia testardo nel voler esplorare certe zone, è perché in effetti sta costruendosi una cartografia per navigare: per il momento a vista, più in scioltezza quando avrà preso confidenza. Per ora fa ancora tenerezza vederlo guardarsi intorno per orientarsi, ma ad ogni sessione lo vedo più sicuro di sé. A cominciare dal mio studio, dove gli ho sistemato la stazione di ricarica e che per lui è una specie di gioco senza frontiere pieno di cavalletti insidiosi (due per reggere la scrivania; uno per la macchina fotografica, uno per dipingere: tutti aperti, in 5 metri quadri di stanza). Un battesimo di fuoco, povero robottino!

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Si può controllare cosa ha mappato e cosa ha pulito guardando sulla app (la stessa che comanda e monitora il purificatore-ventilatore Pure Hot + Cool Link), e quindi programmare la pulizia successiva facendo un patchwork nel caso non abbia finito: il 360 Eye lavora per 45 minuti e ha bisogno di 2.45 ore per ricaricarsi, e se lo fai partire dalla sua stazione è lì che ritorna. Se invece lo posizioni altrove quando ha pulito tutto il pulibile, o ha il serbatoio pieno, o sta per scaricarsi, torna ubbidientemente proprio lì nel punto dove lo avevi fatto iniziare.

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E pulisce stra-bene: ha raccolto della polvere impalpabile che non ho mai visto altrimenti (a meno che non sia la solita, triturata dal ciclone), più i peli di Ninja anche dove non sospettavo fossero arrivati. È abbastanza basso da passare sotto la maggior parte dei mobili.
Ha due pecche: 1) è rumoroso quanto un aspirapolvere normale e magari è solo colpa delle mie smisurate ambizioni se la trovo una pecca: mi ero fatta l’idea che sarebbe stata una jetsonata totale, un servo muto, insomma. 2) costa 1019€, quindi è nella fascia più alta di questo tipo di prodotto non solo per qualità ma anche per prezzo.

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(Post in collaborazione con Dyson)

Cakemania, eco food blog di Sasha Carnevali