Come abbinare il vino ai dolci: le 10 regole di Cakemania
Abbinare il vino ai dolci non è difficile, bisogna solo seguire qualche regola generale, come spiegato in questo articolo.
Bisogna, però, ricordare che lo stesso dolce può essere realizzato in diverse varianti (per esempio una crostata può essere con la frutta fresca o la crema cioccolato) e la scelta degli ingredienti di base influisce sulla scelta del vino d’accompagnamento che deve esaltare, e venir esaltato, da un sapore predominante.
Così, alla luce delle 5 regole dell’abbinamento dolci-vino, abbiamo chiesto a Sara, sommelier ais di vino.it, di abbinare 10 ingredienti a 10 vini.
Come abbinare il vino ai dolci, le 10 regole per l’abbinamento perfetto
Cioccolato fondente – Aleatico, un vino rosso che si ottiene da uve appassite al sole: per questo riesce ad avere una particolare aromaticità e dolcezza, che valorizza i profumi del cioccolato fondente. Come la torta spumosa al cioccolato.
Mandorle – Vin Santo, perché i suoi profumi richiamano la frutta secca a tutto tondo, buonissimo anche con fichi e uva passa. Come per i cantucci di Prato.
Frutta fresca dolce – Moscato d’Asti fermo, il cui profumo si concilia perfettamente con la freschezza della frutta. Come per la crostata classica con crema e fragole.
Agrumi – Moscato fior d’arancio, che a differenza degli altri moscati ha verve e carattere, sviluppa più profumi, ed è più intenso, in concordanza con il gusto tipico dell’arancia. Come per il queen of puddings con marmellata di arance amare.
Caffè – Marsala. Abbinare il caffè a un vino è particolarmente sfidante: il caffè è di carattere, ha un gusto netto, una nota forte, che non stona con un liquore tipo rhum, oppure un passito intenso nel profumo e nel gusto. In generale, però, se nel tiramisù aggiungete del marsala, allora servite il dessert con il vino che avete usato nella preparazione. Come per il tiramisù.
Pistacchio o note salate – Moscato passito, che è dolce ma mantiene ha l’aromaticità del moscato che esalta e sottolinea i sapori leggermente salati. Come per i biscotti sablé con pistacchi.
Creme delicate – Moscato d’Asti sia fermo che frizzante, a parità di profumo, la scelta “bollicine sì” o “bollicine no” è puramente personale: quel che è certo è che le bollicine non stonano perché andrebbero a sottolineare la delicatezza della crema e a sgrassare il sapore del bignè o della torta che la contiene. Come per il crème caramel.
Creme decise o frutti rossi – Marsala Rubino, che ha un gusto più giovane, fruttato e semplice rispetto al marsala, e ottimo anche per gli aperitivi. Come per la composta di frutti di bosco e salsa alla vaniglia.
Burro – Moscato d’Asti spumante, la freschezza delle bollicine sgrassa il sapore pieno del burro. Attenzione: solo nei dolci in cui è evidente la nota burrosa vale l’abbinamento per contraddizione perché il grasso deve essere contrastato e non sottolineato. Come per il kranz di Francoforte.
Cioccolato bianco o panna – Recioto della Valpolicella, un vino molto dolce, ma anche molto aromatico. Ottimo anche in dolci con componente acida, come torte panna e frutti rossi. Come per la mud cake al cioccolato bianco di Toni Brancatisano.
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E Bruno Barbieri ci insegna come abbinare i dolci al resto del menu!