Come NON si fotografa una torta

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Sono qui oggi a dirvi come NON si fotografa una torta.

Perché in questi anni di Cakemania, avendo caricato oltre 10.000 foto di torte sul sito, e avendone scartate 10 volte tante, ho visto cose che voi umani… [sbarra gli occhi trasognata]

Non sono le torte brutte il problema. Credetemi quando dico che non esiste una torta davvero brutta: anche se fatta male, rimane un errore dolce. Qualcosa si salva sempre, insomma!

Ma esistone le foto brutte di torte belle, le foto brutte di torte mediocri e le foto brutte di torte che sono solo dolci. Oh, se esistono! Oh, se vengono postate sulla bacheca Facebook di Cakemania!

E siccome è da lì che vengono scelte quelle che verranno pubblicate su questo sito nelle varie gallery tematiche (spiego qui come potete partecipare), e mi si strugge il cuore a vedere quel che a volte vedo, ho deciso di riprodurre con una mia semplicissima crostata di more gli errori fotografici più comuni, ma facilissimi da evitare quando si scatta.

Ogni foto di questo servizio è stata fatta con un iPhone5 di tre anni e mezzo, e viene qui proposta nuda e cruda, senza filtri o modifiche.

Perché non c’è bisogno di essere una food stylist alla Donna Hay o avere un set e un’attrezzatura da professionisti per rendere merito anche al più basico dei dolci!

Una crostata di Donna Hay
Una crostata fatta e fotografata da Donna Hay

Location, location, location

come non si fotografa una torta

Un grande classico: la torta appena sfornata ci rende felici e orgogliosi, la cucina è piena del suo profumo, non vediamo l’ora di mangiarla e quindi prima che sia troppo tardi, con la presina ancora in mano e la teglia appena appoggiata sui fornelli, scattiamo la foto.
E non solo abbiamo un contesto di lavoro disordinato e sporco, ma c’è anche il nostro riflesso nella pentola dietro (in costume da bagno; non sono arrivata a dimostrare come NON fotografarsi nudi per sbaglio in un riflesso come questi venditori di Ebay perché ho ancora un minimo di dignità, ma ho reso l’idea).

Questo è il tipo di foto che va bene se la mandiamo alle 7 di sera via Whatsapp alla luce dei nostri occhi: “Amore corri a casaaa stasera cenetta”. NON va bene per dimostrare urbi et orbi che abbiamo fatto una bella torta.

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E così? Solo la torta fotografata dall’alto va meglio, vero?
Beh, va meno peggio. Ma certo non le stiamo facendo un favore mostrandola nella teglia di cottura, con la carta forno, sui fornelli. Se prima del ballo a palazzo ci fotografassero dal parrucchiere coi bidodini in testa, a metà manicure, e postassero la foto su Facebook saremmo contente?
Mettiamoci nei panni della torta: NON è ancora pronta per debuttare in società.

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Credete che io scherzi quando dico che ho visto torte che voi umani?
Questa è cronaca vera. O meglio, la drammatizzazione di più casi di cronaca nera.
La torta è sulla tovaglia di plastica. Sotto la luce diretta del sole che getta ombre inquietanti a lato. Storta (fuori bolla). Da girare di 90° a destra. Da croppare (tagliare via le parti di sfondo che non servono). DA TOGLIERE DALLA TEGLIA E DALLA CARTA FORNO.

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Work in progress: ci hanno tolto bigodini, ma mancano ancora la spazzolata, la messa i piega, la lacca… il trucco, il vestito, le scarpe, la carrozza, il principe… e la luce così tagliente non ci dona affatto. E’ sole d’agosto, ma sembra un faro da stadio. NON è una bella foto.

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Un comprensibile tentativo di animare la scena con la mano che decora, che si avvicina alla torta e ci dice: “è vera, sto per mangiarla: ne vuoi anche tu?”.
Solo che le unghie sono sporche – in questo caso della marmellata della torta – ma un’intrusione del genere deve essere ponderata. Se avete le dita e/o le unghie sporche, lo smalto sbeccato, graffi, cerotti NON metteteli nella foto.

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I piedi! Perché?? Perché ci sono tante foto con la torta che spunta dal piano di lavoro e sotto dei piedi? Ne ho viste anche con i piedi della nonna, vene varicose e sandalo sanitario inclusi. Vorrei scherzare ma NON scherzo.

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Piatti sporchi, detersivi, lavastoviglie, sacchetto e bidone della spazzatura. Per chi NON conosce il detto “i pani sporchi si lavano a casa propria”.

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Lo spicchio di braccia incrociate in attesa della propria porzione sono un altro classico (ho visto foto di torte con mariti in pigiama come sfondo!), come la tavola ingombra dei resti della cena. NON si fa!

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Torniamo all’ambientazione inziale per parlare di esposizione. Sotto la luce diretta del sole la torta appare piatta e irreale. Fa voglia di mangiarla? NO, vero?

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L’ombra del telefono in basso: NO grazie.

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Su piano di legno con luce delle lampadine di casa. NO.

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Su piano di legno con flash. NO. NOOOOOOOOOOOOOOOOO…

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Ora la crostata è su una tovaglia a quadretti genere rustico, in linea con il tipo di torta: uno sfondo simpatico, realistico, che ci fa pensare a un dolce pronto per essere assaporato.
La luce naturale però è ancora troppo diretta. E in basso a sinistra si vede l’ombra delle mie dita mentre scatto la foto.

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La torta è stata spostata giusto fuori dalla luce diretta, ma c’è ancora troppa luce proveniente dalla parte in alto: la crostata appare fotografata come sotto a un velo, quasi sfocata.

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Con questa esposizione, anche contestualizzata NON è il massimo.

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Molto meglio: allontanando la torta dalla finestra di pochi centrimetri ancora, abbiamo luce naturale ma diffusa, e una prospettiva che rende l’idea dello spessore e della grana della torta.

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Qui ho usato il bottone “Tilt-Shift” di Instagram per lasciare a fuoco le more e sfocare il resto della composizione: è un mezzo per dare profondità di campo e mettere in evidenza una sezione della foto. Solo che in questo caso la protagonista è la torta, non sono le more, per cui NON funziona.

E allora??

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Questa è una versione modificata della foto originale eseguita con l’app di base della macchina fotografica dell’iPhone: ho solo aumentato la saturazione dei colori e il contrasto dei dettagli per avere un effetto meno piatto.

NON è Donna Hay, ma è meglio del peggio del peggio: flash, tavola sporca e disordinata, una torta ormai a metà, presentata su teglia e carta-forno.

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Riassumendo i no…

  1. No mani sporche, no piedi della nonna, no marito in pigiama, no cucina e tavola in disordine
  2. No flash, luce diretta del sole, luce delle lampadine
  3. No vignettatura selvaggia
  4. No avanzo di torta
  5. No foto che mostrano troppo sfondo, anche se neutro

Riassumendo i sì…

  1. Sì alla torta protagonista e al centro (anche metaforico) della composizione
  2. Sì alla luce naturale diffusa
  3. Sì all’ambientazione con colori e oggetti che hanno affinità con la torta
  4. Sì alla torta intera, o a cui manca una fetta soltanto, possibilmente mostrata a lato nella foto
  5. Sì all’uso dei tool base del cellulare: tagliare, equilibrare, aggiustare colori, luce e ombre.

Per allenarvi, provate a fare foto di una semplice pila di biscotti in vari punti della casa con sfondi diversi e a diverse ore del giorno: quando avrete una bella torta da valorizzare, saprete per che ora dovrete averla pronta per il servizio fotografico: io ad esempio so che devo scattare tra le 11 e le 13 per avere i migliori risultati di luce, e quindi preparo i miei dolci di conseguenza (spesso il giorno prima, con grande scorno della famiglia che deve aspettare per poter assaggiare 🙂

Avete dei suggerimenti da aggiungere? Storie dell’orrore da raccontare? Lasciate un commento qui sotto, ogni consiglio utile sarà aggiunto all’articolo, perché non si finisce mai di imparare come NON si fotografa una torta!

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La mitica Jennifer Cuppone di Tortamiacasa (la nostra esperta di IAD) ha fatto questo divertentissimo video sullo stesso argomento: come non si fotografa una torta!

Cakemania, eco food blog di Sasha Carnevali