A cosa serve l’essiccatore? A tante cose! Ecco quelle che ci faccio io…
A cosa serve l’essicatore? Non puoi usare il forno a bassa temperatura al suo posto? Quanto costa? Quanto è grosso? Cosa ci fai?
Dopo un anno di esperienze al fianco del mio essiccatore Tauro, posso rispondere a tutte le vostre domande!
A cosa serve l’essiccatore? Non puoi usare il forno a bassa temperatura al suo posto? Quanto costa? Quanto è grosso? Cosa ci fai?
Quando parlo del mio essiccatore agli amici, scopro sempre due fazioni:
- quelli che già sanno di cosa si tratta e fanno gli occhi a cuoricino perché lo hanno già sulla loro wish list o lo hanno già a casa e ci si divertono un sacco.
- quelli che non conoscono questo elettrodomestico e mi fanno le domande di cui sopra. Questo post è per loro e per voi lettori che spesso mi avete chiesto proprio queste informazioni.
Per cominciare, io ho un Tauro Biosec Domus a 5 cestelli, che l’azienda mi ha dato da testare. Questo post è basato sulla mia esperienza personale con questa macchina.
A cosa serve l’essiccatore?
L’essiccatore serve a far asciugare i liquidi contenuti in frutta, verdura, erbe, fiori, funghi, carne, alghe, lasciando intatti i loro principi nutritivi e le loro polpe.
Cosa hanno di speciale gli alimenti essiccati?
- Si conservano molto a lungo (io sto mangiando ancora fragole di più di un anno fa, e sono perfette)
- il loro gusto è molto concentrato
- il loro volume ridotto permette di fare scorte che, appunto, durano nei mesi.
Che differenza c’è tra un forno usato a bassa temperatura e un essiccatore?
L’efficienza!
È infatti ammesso dalla scuola di pensiero crudista perché permette un controllo preciso della temperatura (che nella dieta raw non deve superare i 42°) e comunque non va sopra i 68°, oltre i quali si parla di cottura vera e propria.
Ovviamente l’essiccatore è studiato per fare solo quello in cui è specializzato: essiccare a bassa temperatura, facendo passare un flusso di aria tiepida attraverso i cestelli. Man mano quest’aria si porta via l’umidità contenuta nel cibo.
Il sistema più efficiente è quello per cui il flusso passa orizzontalmente (come nel caso degli essiccatori Tauro) anziché verticalmente, perché ogni cestello subisce lo stesso trattamento (niente figli e figliastri tra quello più in basso che asciuga prima e quello in alto che si becca l’umidità di quelli sottostanti), e perché non provocando scambi di odori si possono essiccare cibi diversi nella stessa mandata senza comprometterne gusti e profumi.
Invece i forni tradizionali, anche se ventilati e di ultima generazione:
- hanno una dispersione energetica molto più alta (un buon essiccatore consuma quanto due lampadine accese)
- non hanno una dotazione di cestelli microforati (bisognerebbe rigirare più volte gli alimenti sulle leccarde per farli asciugare uniformemente, e le griglie hanno maglie troppo grosse)
- dovrebbero lavorare semi-aperti per far uscire l’umidità
- difficilmente hanno un controllo così preciso delle basse temperature.
Quanto costa un essiccatore?
Al pubblico, il Biosec Domus con 5 cestelli che ho io costa 176€ sul sito di Tauro e 165€ su Amazon.it e viene con un ricettario-manuale molto istruttivo e utile. La spedizone è gratuita in entrambi i casi.
Consiglio di comprare insieme all’essiccatore una confezione di DrySilk, speciali fogli andiaderenti che permettono all’aria di circolare e al calore di penetrare negli alimenti. È un investimento di 28€ che però si ammortizza e si ripaga ampiamente nel tempo, perché questi fogli possono essere lavati e utlizzati migliaia di volte, anche nel forno tradizionale (ad esempio per fare meringhe e biscotti), fino a 250°.
Quanto ingombra un essiccatore?
Beh, non è un frullatore da tenere sul banco di cucina! Il mio Biosec misura 27x27x45 cm, e in ogni caso il suo ambiente ideale non è quello carico di vapori della cucina proprio perché deve… essiccare!
Io lo uso in salotto perché il rumore che produce è solo pari a quello di un ventilatore, mentre si sentono – eccome – i profumi delle fragole, pesche, mele, arance che stanno essiccandosi, ed è un piacere unico!
Come usare l’essiccatore?
Io lo uso tutto l’anno:
- per risparmiare
- per non buttare scarti né raccolti abbondanti
- per avere degli snack sani fatti in casa (se siete lettori abituali, sapete quanto ci tenga all’autarchia in cucina!)
Essenzialmente, quando la frutta e la verdura sono nel picco della loro stagione, e quindi l’orto di famiglia ne produce in abbondanza e al mercato si trovano a basso prezzo (soprattutto se ci si va al sabato all’ora di chiusura), lavo, asciugo, taglio a fette o frullo e poi spalmo sul DrySilk ed essicco un po’ di tutto…
Le fragole…
Le pesche…
I fichi…
Le albicocche…
Li uso poi nel muesli della colazione…
Nelle barrette di cereali per la merenda…
Nei coloranti di frutta per i dolci…
Con le scorze di arancia preparo dei Gin & Tonic strepitosi, e il “mio tè”, unendole a cardamomo schiacciato e té nero di Ceylon:
Frullate insieme a dello zucchero e unite a olio di mandorle, di avocado, di argan o olio per neonati, ottengo un profumatissimo scrub per il corpo (con effetto anti-cellulite grazie agli olii essensiali di arancia):
Essicco a tutto spiano il sedano, che è un terribile infestante, ma in polvere è sempre pronto a correggere sughi e zuppe: questo vasetto contiene 5 cestelli colmi di foglie di sedano!
Dallo chef stellato Cristiano Tomei ho imparato a essiccare tutto, dai biscotti alla cipolla bruciata, per dare dei tocchi da maestro a piatti dolci e salati (dovete vedere il tutorial in cui spiega come progettare un dessert al piatto con dettagli inaspettati come polvere di cavolo nero e capperi):
Dai Red Carpet Cake Design invece ho imparato che l’essiccatore è un grande aiuto nel velocizzare il lavoro di decorazione di torte e biscotti, soprattutto con elementi di ghiaccia reale, gum paste, wafer paper e pasta di zucchero.
Insomma, non solo mele essiccate per la merenda… anche se quelle, a casa mia, non mancano mai!
(Post realizzato in collaborazione con Tauro Essiccatori)