Come partecipare al Cake International Show… e vincere una medaglia!

torta-napoliSiamo molto orgogliosi di vedere il talento del popolo cakemaniaco consacrato nelle sedi più autorevoli. Fresca fresca di un meritatissimo argento (quasi oro, leggete qui sotto per capire perché), Veronica Seta ci racconta come partecipare al Cake International Show… e tornare con una medaglia!

La torta trionfatrice si chiama “Pulcinella e i mille colori di Napoli“, un omaggio alla città natale di Veronica, che ha già vinto diversi altri premi e collabora con riviste nazionali come Cucina Chic Cake Design e Cake Design Magazine, e internazionali come American Cake Decorating, Party Cakes e Cake Decoration and Sugarcraft.

Ci siamo fatti raccontare in prima persona la sua esperienza: nascita, crescita, trasporto “pericoloso” e affermazione di una torta tutta partenopea!

torta fiori di cake design

Storia di una torta vicina al mio cuore

Un tempo trascorrevo le mie estati a Londra per studiare la lingua e poi per preparare la mia tesi di laurea e mi fermavo basita davanti le vetrine delle pasticcerie allestite con torte spettacolari e fette farcite a più piani.
Allora il cake design era lontano dall’approdare in Italia. Mai avrei pensato che un giorno, rapita per caso da un’inaspettata passione per la pasticceria artistica, potessi realizzare il sogno di ritornare a scrivere per le riviste raccontando ciò che più amo e che potessi partecipare ad una competizione di portata mondiale come il Cake International Show e soprattutto ricevere un argento.

cake international show

L’idea e la nascita del progetto

Quando ho deciso di partecipare a questo importantissimo evento, l’idea di rappresentare l’Italia è stata immediata ed il progetto è stato chiaro e preciso fin dall’inizio.
Dell’Italia ho voluto dar voce alla mia città con i suoi profumi, i suoi panorami mozzafiato, il suo essere scaramantico e ilare, il suo spirito di sopravvivenza meglio rappresentato dal nostro Pulcinella, servo ribelle contro il sistema e le avversità della vita che ha tramandato la napoletanità nei secoli e nel mondo.

pulcinella di pasta di zucchero
E poi l’amore per la musica che a Napoli si fa e si canta in ogni dove… e cosa meglio delle strofe di “Napul’è” di Pino Daniele, scritte su una pergamena, per respirare l’aria salmastra di mare, il piacere del perdersi nelle stradine pittoresche e di ammirare i mille colori di una città che ogni volta che si visita ci rincresce salutare?

pino daniele

Costruire una torta-progetto è come…

Per la struttura mi sono ispirata ai lavori dei grandi artigiani di San Gregorio Armeno che non mi stanco mai di ammirare.
Volevo insomma qualcosa che rappresentasse l’Italia in modo originale staccandomi dagli stereotipi di pizza, spaghetti e mandolino.

torta napoli

Ho realizzato il progetto in quindici giorni strappando alle mie giornate, piene di lavoro, le prime ore del mattino e quelle notturne.
Potrà sembrare strano ma l’unica difficoltà che ho riscontrato nel realizzare il progetto è stata la maschera di Pulcinella.
In un primo momento pensi che creare una maschera ad un viso sia la strada più semplice per non perdere tempo a definire il naso, gli occhi e la bocca e invece non è così. Devi adattare la maschera al viso, dare più espressione agli occhi, indovinare la giusta posizione delle labbra per armonizzare il tutto.
E poi la mezza maschera di Pulcinella è così espressiva con il suo naso prominente ed è solcata da tante rughe. Ciò che volevo era dare espressività a quella maschera e lasciar trasparire lo sguardo malinconico e il viso segnato dal duro lavoro di tutti i giorni tipici del nostro Pulcinella.

Tirando le somme

Di questo progetto ho amato tutto e non c’è nulla che non rifarei.
In genere i lavori nascono in un modo e poi in corso d’opera subiscono delle variazioni ma con questo lavoro non è stato così, l’ho realizzato proprio come lo avevo ideato.

Partecipare a un contest internazionale di cake design… che emozione!

Foto 17-04-16, 12 17 09
Qui sono con Brian Taylor, presidente della commissione dei giudici al quale ho chiesto consigli e suggerimenti a fine gara. È lui che mi ha rivelato le penalità per i danni dovuti al trasporto consigliandomi il trasporto in macchina per la prossima volta!

Raggiungere la location dell’evento scatena sempre i pensieri più terribili.
Parti dal presupposto che la struttura debba essere di piccole dimensioni in modo da ridurre i rischi di danno e da non incorrere nelle penalità che i giudici sicuramente applicheranno al tuo lavoro.
Il giorno della partenza i controlli sicurezza erano severissimi visto i livelli di allarme dopo l’attentato a Bruxelles per cui ho dovuto smontare la mia torta in più parti per farla “radiogenare”.
Inutile dire che si è spezzata una foglia del ramo di limoni e si è danneggiata la parte posteriore e in alto della botte. Cosa che credevo di aver mascherato alla meglio ma che i giudici hanno subito notato applicandomi le penalità che mi son costate l’oro.
In compenso tutto l’equipaggio del volo EasyJet per Londra ha preso in custodia la mia torta, affidandole un posto con tanto di cintura di sicurezza e scortandola all’uscita perché non subisse ulteriori danni: sono entrata ed uscita dall’aereo manco fossi una star con la mia torta tra le mani!
Passare inosservata alla fila dei controlli immigrazione non è stata un’impresa facile ma quei visi sorridenti, le domande delle persone e degli agenti nel giorno di quel mio arrivo a Londra e tutti gli auguri di buona fortuna sono la cosa che più porterò nel mio cuore e nei ricordi di questa bellissima esperienza.

I ricordi che resteranno sempre con me

Immaginavo questa competizione mondiale come qualcosa di straordinario. Beh, è stato di più. Incredibili lavori, dimostrazioni con i più grandi nomi del cake design e tanto materiale per stimolare nuovi progetti.
Ritrovare i miei colleghi italiani, il mio maestro Alan Dunn e conoscere cake designer di tutto il mondo, scambiare punti di vista, accogliere preziosi suggerimenti dai tuoi giudici… Tutto questo è una competizione e il Cake International Show è un’esperienza che ti svuota e ti manca quando termina e il tuo bagaglio personale non può che essere più pesante di idee e di voglia di raggiungere nuovi traguardi.
Sono rientrata solo con bellissimi ricordi e tanta voglia di mettermi di nuovo in gioco.

E la torta? L’ho regalata ad una mia amica inglese in ricordo della mia visita e della mia città che lei tanto adora.

(Tutte le foto di questo articolo sono di Marco Seta, che ringraziamo per la sua disponibilità).

Guarda il tutorial della torta con bambola Gorjuss che Veronica Seta ha realizzato per Cakemania!

gorjuss-cake

Cakemania, eco food blog di Sasha Carnevali