Dolci di Natale della tradizione italiana
Quanti e quali sono i prodotti della tradizione dolciaria natalizia che possiamo considerare simbolo delle nostre realtà regionali?
Perché amiamo i dolci di Natale
Ci sono tre cose, del Natale, che serbiamo nei ricordi per un anno intero: le persone con cui stiamo, i giochi che facciamo quando siamo tutti riuniti insieme e il cibo che mangiamo.
Perché il Natale ha un corredo di tradizioni che si ripete uguale a se stesso ogni anno e che ha molto a che fare con il senso di famiglia – e aggregazione – che deriva dal consumare insieme del buon cibo e un dolce speciale.
Ecco perché i dolci di Natale finiscono con l’essere i protagonisti indiscussi della tavolata delle feste.
I dolci natalizi della nostra tradizione
Ad ogni regione, il suo. O, più correttamente, i suoi.
Siamo abituati a ragionare in termini regionalmente univoci, ma la verità è che la nostra millenaria tradizione di amanti del buon cibo si esprime anche attraverso una grande varietà di dolci natalizi tipici che cambiano di regione in regione.
E così scopriamo l’esistenza di delizie meno famose dei prodotti blasonati che siamo abituati a consumare, ma altrettanto buone. Se non di più!
Scorriamo l’Italia da nord a sud alla loro scoperta!
Dolci di Natale in Valle d’Aosta
Il Monte Bianco, tradizionalmente Mont Blanc, a base di purea di castagne e cacao e ricoperto di panna montata, è il dolce natalizio tipico delle feste valdostane.
Ad esso si accostano il Mecoulin di Cogne e la Micooula di Champorcher, due pan dolci molto antichi.
Il primo si realizza come un panettone dolce con uvette aromatizzate al rum, mentre la Micooula ha un impasto a base di frumento, farina di castagne e segale con uvetta, fichi secchi ed altri ingredienti da aggiungere secondo gusto personale.
Dolci di Natale in Lombardia
La Lombardia vanta un compendio di dolci di Natale da fare invidia:
- la torta Miascia arriva direttamente dalla provincia di Como, si prepara con pane raffermo, farina bianca e gialla, frutta fresca e secca
- il tradizionale Panettone di Milano presumo non abbia davvero bisogno di presentazione 🙂
- la polenta e osei del bergamasco è il dolce che non ti aspetti: trae in inganno per il nome ma è una torta di pan di spagna che della polenta ha solo forma e colore, è ricoperta di pasta di mandorle gialla e decorata con uccellini di marzapane
- la Bisciola, con la “o” chiusa, è l’alternativa valtellinese al panettone, una pagnottina morbida con castagne, frutta secca, uvetta, fichi e noci che si gusta imprescindibilmente con la crema di zabaione, per farsi del male fino in fondo
- la Spongarda, raffinato dolce del cremasco, è una sorta di pane dolce arricchito da frutta secca, mele, nocciole, agrumi canditi, uvetta e varie spezie, il tutto legato dal miele
- la Tortionata di Lodi, a base di mandorle e senza lievitazione
- la Torta paradiso del pavese, che per la sua semplicità e bontà è diventata la scelta number one di ogni mamma e nonna d’Italia per la merenda dei bambini
- l’Anello di Monaco tipico del mantovano, un dolce lievitato con le sembianze di una grande ciambella nel cui impasto troviamo nocciole, marroni o composta di frutta; la superficie è glassata o ricoperta con del cioccolato bianco
- chiude il giro lombardo la Bossolà, ciambella bresciana che si fa con grande facilità, solo con uova e farina
Dolci di Natale nel Friuli Venezia Giulia
La Gubana friulana è a base di pasta dolce lievitata e cotta in forno, dalla caratteristica forma a spirale e ripiena con un mix di ingredienti che ormai conosciamo molto bene, sono sempre un po’ gli stessi: uvetta, pinoli, noci, grappa o vino liquoroso, scorza di limone.
La zona di Trieste e Gorizia propone – invece – il Presnitz, che è una variante della Gubana fatto con la pasta sfoglia al posto del lievitato e farcito con noci, mandorle, pinoli, fichi, prugne, albicocche, uvetta, cioccolata grattugiata, zucchero, cannella, chiodi di garofano e rum.
Dolci di Natale nel Veneto
Preferito da molti al Panettone, perché più delicato e morbido e dal sapore decisamente più semplice, il Pandoro di Verona è certamente il dolce natalizio più conosciuto e amato nel nostro Paese.
Il colore giallo oro e l’intenso profumo di vaniglia ne fanno – insieme alla tradizionale forma a stella – un inconfondibile simbolo del Natale, anche a livello internazionale.
Prepararlo in casa non è facile, necessita di almeno 8 ore di lievitazione, ma il risultato è eccezionale: qui la ricetta di Chef Stefano Barbato.
Dolci di Natale nel Trentino Alto Adige
In Trentino si prepara lo Zelten, una torta di frutta secca e canditi il cui nome significa “raramente”, proprio perché da tradizione lo si mangiava – fin dai tempi antichi – una sola volta l’anno, in occasione del Natale.
Dolci di Natale in Piemonte
La torta gianduja è il dolce natalizio piemontese per eccellenza: ricca, cremosa e naturalmente priva di glutine.
Si prepara con cioccolato fondente, burro, uova, nocciole tostate e zucchero. Ha una base morbida che contrasta la croccantezza delle nocciole tostate e viene farcita e ricoperta da uno strato spesso di glassa al cioccolato. Io la faccio con le castagne.
Il Tronchetto di Natale è l’altro dolce tipico delle feste in questa regione.
Ha origini antiche, proviene dalla Francia e rappresenta la tradizione di bruciare nel caminetto un ceppo benaugurale per l’anno nuovo.
Si tratta di un rotolo di pasta biscotto da farcire con una crema realizzata con marroni, mascarpone, cacao, brandy e panna montata.
Dolci di Natale in Liguria
La tradizione natalizia ligure regala due dolci squisiti :
- il Pandolce, preparato tipicamente a Genova, è la versione ligure di un tradizionale panettone natalizio. È un dolce molto international, molto amato in Gran Bretagna dove è conosciuto come Genoa cake. Si prepara alto o basso, a seconda dei tempi di lievitazione, con farina, burro, anice, lievito, uvetta, zibibbo, zucca candita, cedro candito, pinoli, acqua di bergamotto e semi di finocchio.
- il Castagnaccio, noto anche come Panella, tradizionale cibo povero preferito dei contadini nell’antichità, oggi divenuto quasi esclusivamente un dolce. Si prepara con farina di castagne, latte, pinoli, bucce di mandarino, sale e olio.
Dolci di Natale in Toscana
In Toscana, se si scrive Natale si legge Panforte, dolce tipico senese molto antico e dal sapore caratteristico di mandorle, arancia e cannella.
Basso e compatto, in origine era una sorta di focaccia a base di miele e si chiamava pan mielato. Successivamente, si aggiunse la frutta candita e si cominciò a prepararlo soltanto nel periodo invernale per evitare il problema della fermentazione della frutta.
Ne esistono due varianti famose: il tradizionale Panforte bianco e il Panforte nero, detto anche Panpepato. Ma la caratteristica di questo dolce tipico toscano è che ogni famiglia serba una ricetta antica della propria tradizione.
Anche i ricciarelli la fan da padroni durante le feste: sono pasticcini a base di mandorle dolci, perfetti da gustare col Vin Santo, così come i cantucci.
Per la befana, invece, si preparano i befanini: biscotti di frolla grandi quanto una mano a forma di befana, befanotto, fiori, cuori e animali.
Dolci di Natale in Emilia Romagna
Qui la tradizione natalizia significa principalmente spungata di Corniglio. È un dolce di origini antichissime, risalenti addirittura all’antica Roma, la cui ricetta originaria sarebbe stata conservata e tramandata dagli antichi monasteri medievali per approdare sulle tavole di nobili e mecenati durante il Rinascimento.
È, sostanzialmente, una crostata senza uova a base di farina, burro e pane tostato, farcita con un impasto di noci, mandorle, pinoli, cannella, mostarda, cedro, uvetta, noce moscata, chiodi di garofano, miele e vino bianco. Una sorta di antico sandwich poco dolce, ma dal profumo e gusto inebrianti.
Una menzione di tutto rispetto va anche al Panone di Natale di Bologna – dolce lievitato dal colore bruno a base di mostarda di mele cotogne, mandorle, canditi misti, cioccolato e miele – e al certosino, del tutto analogo al panpepato senese.
Dolci di Natale nel Lazio
Il Pangiallo è un altro dolce molto antico, che ci perviene direttamente dalla Roma Imperiale: lo si preparava al principio dell’inverno come augurio per un veloce ritorno del sole e della bella stagione.
Il colore giallo – che celebra appunto il Dio Sole – è dato da una glassa preparata con zafferano.
Si prepara con farina, noci, miele, nocciole, cacao amaro, uvetta, scorza di limone, mandorle, pinoli, canditi e cioccolato fondente.
Nella zona della Tuscia, quindi comune al Lazio settentrionale e all’Umbria occidentale, il Natale porta con sè il Pan del Vescovo, così denominato perché veniva offerto al Vescovo della diocesi in occasione delle festività. Simile al Pandolce genovese, è un lievitato che si prepara con farina, uvetta, noci e nocciole, cioccolato e mandorle.
La mia bisnonna a Natale preparava la nociata, un morbido croccante di noci e miele profumato dall’alloro che lo racchiude.
Dolci di Natale in Umbria
In Umbria è di tradizione il Torciglione.
Si chiama così perché è un dolce attorcigliato per rappresentare la ciclicità delle stagioni e, quindi, dell’anno che con esse muore e rinasce.
Si prepara con farina di mandorle e poca farina 00, pinoli, uva passa e brandy. Viene solitamente decorato come fosse un serpente.
Dolci di Natale nel Molise
Il Molise esiste e a Natale produce bontà chiamate Caragnoli, dolcetti a forma di elica o ciambella, preparati con farina, uova e olio e poi fritti e coperti di miele.
Sono irresistibili.
Dolci di Natale in Campania
Struffoli e mostaccioli sono il must have delle feste natalizie campane.
I primi sono piccole palline di pasta realizzata con farina, uova, strutto e zucchero, vengono fritti e poi disposti a piramide per accogliere una cascata di miele. Generalmente vengono decorati con codette colorate.
I mostaccioli, invece, sono dolcetti di pasta morbida al miele ripiena di noci, mandorle, uvetta e fichi secchi, di forma romboidale, ricoperti da una glassa al cioccolato fondente o bianco. Ne esiste una variante lucana, che io adoro e preparo sempre con piacere.
Dolci di Natale in Calabria
I Turdriddi catanzaresi: BUO-NIS-SI-MI.
Sono biscotti che sembrano gnocchi, duri e friabili, dal sapore e dal profumo intensamente natalizio.
Sono realizzati a base di farina, olio d’oliva e mosto cotto, con aggiunta di ingredienti che variano a seconda della zona di riferimento. Vengono rigati, fritti e successivamente passati nel miele. Una molotov calorica che vi illumina la giornata.
Tipici regionali anche i Cannarituli, piccoli cannoli fritti e decorati con miele d’api.
Se andate in Calabria a Natale, la dieta la iniziate lunedì del prossimo eone!
Dolci di Natale in Basilicata
Proseguendo il Tour “volevo morire magra ma trascorro il Natale al sud” incontriamo la zona lucana, che non fa mistero di voler essere all’altezza della tradizione pasticcera delle regioni confinanti e propone:
- Calzoncelli, panzerotti di pasta sfoglia ripieni di crema di castagne, naturalmente sono fritti
- Strazzate materane, biscotti alle mandorle con cioccolato e cannella
- Scorzette lucane, piccole meringhette alla mandorla rivestite di cioccolato fondente
Dolci di Natale in Puglia
In Puglia, durante le festività natalizie, si preparano le Cartellate.
Si tratta di delicate rose di pasta ottenuta da farina, olio e vino bianco, modellate, fritte e ricoperte di mosto o miele.
Se volete provare a farle, ho pubblicato la ricetta in questo post.
Dolci di Natale in Abruzzo
In Abruzzo troviamo dolci molto simili ai calzoncelli lucani, che qui prendono il nome di Caggionetti.
Si tratta di ravioloni fritti con un tenero cuore di castagne, cioccolato e marmellata d’uva.
Assolutamente squisiti anche i Bocconotti, dei pasticciotti di frolla morbida ripieni di marmellata d’uva e ricoperti di zucchero a velo.
Trovate le ricette nel post linkato più su per le Cartellate.
Dolci di Natale nelle Marche
Nelle Marche a Natale si inforna la Pizza de Natà. Da un punto di vista estetico, ricorda molto il Panettone ma il sapore è decisamente diverso.
È un dolce antico della tradizione contadina, che veniva fatto in casa con ingredienti poveri come pasta di pane, olio di oliva, nocciole, noci, mandorle, uvetta, fichi secchi, scorze di arance e limoni.
Oggi lo si arricchisce anche con cioccolato fondente in pezzetti o scaglie.
Dolci di Natale in Sicilia e Sardegna
Approdiamo, infine, nelle isole, dove possiamo gustare – innanzitutto – dell’ottimo torrone siciliano.
In Sicilia la tradizione del torrone è molto antica e affonda le radici nella dominazione araba dell’isola.
Originariamente il torrone si chiamava, infatti, Cubbaita proprio per la derivazione araba dal termine Qubbaita.
Il torrone siciliano tradizionale è sostanzialmente un croccante di mandorle, nocciole o pistacchi che può essere arricchito con miele e canditi.
Mancano del tutto albume e ostia, ingredienti fondamentali per il torrone originario di altri territori della Penisola.
Chiude la carrellata di dolci natalizi, il dolce tipico delle feste sarde: la Sebada o Seada (plurale Sebadas o Seadas).
Anche qui parliamo di ingredienti poveri per un dolce tipico della tradizione contadina regionale: semola sarda, acqua e strutto per la sfoglia, formaggio pecorino e miele per il ripieno e la rifinitura esterna.
Inutile precisarlo: si frigge in abbondante olio bollente.
Non solo Italia: i più buoni dolci natalizi dal mondo
Cercate ispirazione per un dolce natalizio tipico di un altro Paese del mondo?
Magari la trovate in questo post su I 10 dolci di Natale più buoni del mondo.
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