Cake Club Clandestini

Vi piace fare, offrire e mangiare torte. Vi piace anche solo parlare di torte, vero? Potreste allora prendere in considerazione l’idea di lanciare un cake club clandestino…

Una tavolata di torte per un cake club clandestino inglese. Photo credit: Becs Rivett

Come funziona un cake club clandestino?

Semplice: aprite la vostra casa a sconosciuti che condividono la vostra passione, organizzando un pomeriggio o una serata in cui ognuno degli intervenuti deve portare una torta di propria produzione.

Sì, sconosciuti: l’idea è proprio quella un po’ avventurosa di non riunirsi tra amici, ma di sedersi accanto a chissà chi e assaggiare ciò che ha preparato nella sua cucina.

L’evento viene lanciato via internet (ad esempio creando un blog, un gruppo su Facebook o ancora via Twitter) con il gusto un po’ massone per la segretezza e le parole d’ordine da bisbigliare sull’uscio.

Torte esposte durante la riunione di un cake club inglese. Poto credit: Lynn Hill.

E, cosa interessante per chi ha attitudini imprenditoriali, il cake club clandestino può essere a pagamento, sul modello dei ristoranti underground che spopolano in Inghilterra, Stati Uniti e Asia. Detti anche “supper club”, sono ristoranti che operano da case private a volte sul filo della legalità (insomma “in nero”) dove se arrivano controlli della polizia gli ospiti sono invitati a intonare “Tanti auguri a te!”, altre volte sono rinomati (e costosi) ristoranti gestiti da professionisti che emettono ricevuta.

Nel Regno Unito i “CCC” stanno dilagando al punto che quasi ogni giorno si tiene un incontro da qualche parte, come ci spiega Lynn Hill, la signora che li ha inventati un anno fa (leggi qui l’intervista su come organizzare e gestire un cake club clandestino). Cosa aspettiamo ad adottare questa intrigante idea anche in Italia?

Un “piattino” di assaggi. Photo credit: Kerstin Rodgers

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